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Ballardini: «A Monza servirà attenzione dal 1′ al 90’»
Ballardini: «A Monza servirà attenzione dal 1′ al 90’»

Mister Ballardini alla vigilia di Monza-Cremonese: «In tanti anni di carriera non ho visto tante squadre allenarsi così, bisogna ripetersi in campo»

Archiviata la brutta sconfitta con la Fiorentina, la Cremonese è chiamata subito a reagire in casa del Monza, uscito vincitore dallo Zini due mesi fa. Alla vigilia della gara in programma domani, sabato 18 marzo, alle ore 15, il tecnico grigiorosso Davide Ballardini ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

Come ha visto la squadra psicologicamente dopo la sconfitta?
«Mi stanca ripetere le stesse cose, ma durante la settimana l’atteggiamento dei ragazzi è giusto. C’è attenzione, intensità e serietà. Quindi vogliamo vedere questo dal primo all’ultimo minuto della gara, bisogna farlo. La rabbia e il dispiacere è proprio questo, che ti accendi e poi ti spegni mentre gli altri sono sempre belli e determinati, mentre tu nei momenti in cui non ci sei fai brutta figura e non deve accadere»

L’attacco è rimasto a secco dopo alcune buone partite.
«È vero, ma la responsabilità è della squadra perché non è che un giocatore o un reparto possono fare benissimo se non sono sostenuti dalla squadra. Non abbiamo avuto l’atteggiamento giusto per tutta la gara e in Serie A se non ce l’hai anche solo per un attimo puoi soffrire parecchio»

Come si spiega la mancata reazione prima dei due gol della Fiorentina?
«Me lo sono domandato e faccio fatica a trovare una risposta così chiara. Fatico perché li vedo durante la settimana e qualche anno di esperienza l’abbiamo come staff: vedere una squadra che si allena così non mi è capitato tante altre volte in passato. Evidentemente bisogna che noi cresciamo nella personalità e nella lettura della categoria. Qui ci sono tanti ragazzi che giocano la A da quest’anno: alcuni arrivano dalla Serie B e altri da altri campionati, quindi non c’è l’attenzione e la concentrazione che serve nel campionato italiano. La risposta è questa: c’è una squadra con tanti giocatori al debutto e se non hai continuità nella partita fai brutte figure. Sicuramente sbagliando si impara, ma poi quella successiva bisogna fare meglio, altrimenti c’è un problema»

A Monza indosserete una divisa speciale per i 120 anni della Cremonese, poi si apre un mese di aprile impegnativo tra campionato e Coppa.
«È la verità, ma questo fa anche molto piacere. Tanti impegni significano che ti sei guadagnato l’attenzione e gli esami, sono esami anche belli da affrontare e che poi cerchi di fare al meglio. Ci siamo guadagnati un mese pieno di impegni e bisogna, come abbiamo detto prima, che li facciamo con la testa giusta e con gli ingredienti che servono»

Domani riproporrà il 3-4-3? Buonaiuto potrebbe giocare in avanti?
«Come modulo è un’opzione, ci siamo allenati anche per questo tipo di disposizione e abbiamo avuto delle risposte, ma non posso darle oggi»

Il Monza ha cambiato passo sin dall’arrivo di Palladino. Come ha preparato la gara?
«Il Monza ha cambiato allenatore dopo sei partite e ha fatto una campagna acquisti dove tutti i ragazzi interessanti italiani li hanno presi loro. Sono partiti con anticipo e sono stati bravissimi a prendere giocatori funzionali alla loro idea e hanno visto che le cose non andavano bene cambiando mister dopo un mese e mezzo. Hanno fatto le cose con anticipo»

L’atteggiamento mostrato in campo da Tsadjout merita di essere sottolineato. È un esempio su come si deve lottare per la salvezza?
«Sono d’accordo. Anche quando all’inizio non giocava tanto ha fatto vedere di essere un ragazzo sul quale puoi fare affidamento e lo sta confermando, ma arriva nel quotidiano»

Quando la Cremonese è chiamata a fare gare in cui basta mezzo episodio fatica di più. È d’accordo?
«In Serie A, nella posizione in cui ci troviamo, gli avversari sono tutti delle big. Il Sassuolo ha vinto contro la Roma, la Fiorentina ha una panchina piena di Nazionali, parliamo di un campionato molto competitivo ed equilibrato dove ogni squadra è ben attrezzata. La Sampdoria, al netto dei problemi societari, ha giocatori con 100-200 partite in A, sono davvero esperti della categoria. Per me non fa differenza incontrare una big o una piccola, l’atteggiamento deve sempre essere quello. Altrimenti poi si soffre con chiunque»


Fonte: dal nostro inviato al Centro Arvedi Lorenzo Coelli.
Ogni replica, anche se parziale, necessita della corretta fonte WWW.CUOREGRIGIOROSSO.COM

Lorenzo Coelli

Redattore e Social Media Manager

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