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Brescia, principio di azione e reazione
Brescia, principio di azione e reazione

Il Brescia ha cambiato passo dall’arrivo di Maran in panchina, ma i vecchi problemi irrisolti lasciano la Leonessa nel limbo

È chiaro a tutti che questo derby dell’Oglio, in programma allo Zini sabato 27 gennaio alle 14, non sarà il monologo grigiorosso che è stato all’andata. Il Brescia aveva toccato il fondo e si sa, quando accade non si può fare altro che risalire. Certo, vanno dati i giusti meriti a Rolando Maran. La squadra è nettamente migliorata, trovando anche nuove virtù prima assenti. Ma per ora, non basta. I vizi rimangono, strascichi della scorsa tragica stagione. Per i playoff serve di più, e le rondinelle sono ferme in un limbo connaturale a chi è ancora nel mezzo di un percorso di guarigione, di ritrovamento.

TEMPO AL TEMPO – Come detto, il Brescia sta affrontando un percorso di riabilitazione, e serve del tempo perché le cose vadano meglio. L’arrivo di Maran ha sicuramente giovato: con l’ex Pisa in panchina sono arrivati 15 punti in 9 partite, per altro facendo lo scalpo a squadre più in alto in classifica come Como, Catanzaro e Modena, ormai sorpassato. Ma le ferite del passato non si sono del tutto rimarginate. Difatti, le rondinelle sono andate in svantaggio 13 volte su 21 gare in stagione, con la scorsa annata che si chiuse a 23. Inoltre, 15 reti delle 22 subite sono arrivate nei primi tempi. L’approccio alla gara è un tasto dolente per la Leonessa. I biancazzurri hanno, dunque, lavorato sul piano caratteriale, facendo della reazione alle fisiologiche difficoltà il proprio punto di forza. Sono, infatti, 9 i punti recuperati dopo essere andati sotto nel punteggio, dei quali 7 dal cambio allenatore. Insomma, la Cremo, se riuscirà ad affondare un colpo, dovrà stare in guardia dal contrattacco avversario. E come disse un vecchio saggio: «Puoi sparare solo se sei pronto a ricevere il proiettile».

BONACCIA – Un mare piatto su cui soffia la flebile brezza delle poche voci uscite finora. Ma è una calma apparente: il mercato invernale del Brescia deve ancora entrare nel vivo. Le uniche entrate sono state quelle di Avella dal Frosinone, portiere 23enne che andrà ad affiancare Andrenacci a fronte dell’infortunio di Lezzerini, e del classe ’02 Carrano, centrale in prestito dalla Carrarese. Ufficiale anche il terzino sinistro Huard dall’Ajaccio. L’unica uscita rilevante è quella di Ndoj, centrocampista svincolatosi dopo la rescissione del contratto. Le rondinelle sono ancora in cerca di pedine per il reparto arretrato: Nedelcearu del Palermo, Dell’Orco dal Perugia, Capradossi, ex Cagliari e Spezia, e Bozzolan, giovane 2004 del Milan in forza sempre al Perugia. Diversa la situazione che riguarda Cistana, ambito da diversi club, anche in massima serie, con l’opzione rinnovo sullo sfondo. A centrocampo, è ufficiale il riscatto di Besaggio dalla Juventus.

LA PROBABILE – Un’altra delle certezze del Brescia è l’assetto tattico: 3-4-2-1. In porta il titolare, al momento, è Andrenacci, in assenza di Lezzerini. La difesa a tre è composta dal giovane Papetti, da Cistana e da Adorni. A centrocampo potrebbero esserci un paio di assenze per infortuni e acciacchi rimediati nelle scorse gare: Huard al posto di Jallow sulla sinistra, Bertagnoli e Bjarnason in mezzo, visti i problemi al ginocchio di capitan Dimitri Bisoli (figlio del Pierpaolo allenatore), e Dickmann sulla destra. Dietro a Moncini agiranno Olzer e Flavio Bianchi, che all’occorrenza possono allargarsi per andare su un 3-4-3 più offensivo. Problemi anche per Gennaro Borreli, autore del gol del pareggio contro il Sudtirol.

Michele Iondini

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