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Catanzaro, un uomo in missione
Catanzaro, un uomo in missione

Un rinato Pietro Iemmello sta guidando il Catanzaro, da capitano e simbolo, verso un sogno impensabile ai nastri di partenza

Gli appassionati di NBA moderna di certo conosceranno l’espressione a man on a mission. È stata adottata per descrivere l’incredibile stato di flow in cui Jimmy Butler pare entrare quando i suoi Miami Heat affrontano i playoff, tale da generare una miriade di meme che lo paragonano a Jordan. E così come Jimmy si è fatto simbolo della Heat Culture, prendendosi sulle spalle la franchigia, Pietro Iemmello, Catanzarese di nascita, si è erto a uomo chiave della squadra di Vivarini, ridando vita ad una carriera che sembrava sulla via del tramonto. La missione è una sola: riportare il Catanzaro in Serie A, dove manca dalla stagione 1982-83.

SIMBIOSI TOTALE – La stagione del Catanzaro si regge, sostanzialmente, su due giocatori: Vandeputte e Iemmello. I due, ormai, sono un’unica entità e si scambiano assist a iosa. 9 gol e 11 assist per il belga, 13 gol e 5 assist per il capitano, simbolo della squadra calabrese. È grazie a loro se il Catanzaro può sognare la Serie A, se non tramite promozione diretta, quantomeno come mina vagante ai playoff. Certo, la loro unione spirituale è favorita dal gioco moderno di mister Vivarini: rapidità dei passaggi a un tocco, verticalizzazioni, inserimenti ad attaccare lo spazio, come si evince anche dalle statistiche offensive dei giallorossi. Forse i calabresi peccano della giusta esperienza per stare così in alto e ogni tanto inciampano, soprattutto a causa dei tanti gol subiti: peggior difesa tra le top 5 con 42 reti al passivo. Comunque, se le speranze di 2° posto sono scarse, il 3° e il 4° sono alla portata. 4 punti di distanza dalla Cremo e 6 dal Venezia con entrambi gli scontri diretti da giocare e uno di cui approfittare.

POCHI(SSIMI), MA BUONI – Perché rischiare di rovinare una macchina quasi perfetta? Questo avrà sicuramente pensato la dirigenza del Catanzaro durante il mercato di riparazione. Squadra che vince, non si cambia, difatti gli innesti sono stati limitati allo stretto necessario: Petriccione è stato prelevato dal Crotone e subito inserito nei titolari a centrocampo, così come il brasiliano Antonini in difesa, che si era messo in luce in Serie C nell’ottima stagione del Taranto di Ezio Capuano. Proprio il centrale era andato a centimetri dal gol del pari contro il Como, annullato per fuorigioco. Acquisti tutto sommato low cost, visto il bel gruzzoletto che è entrato nelle casse dei calabresi dopo la cessione di Katseris al Lorient, in Ligue 1, per 2,4 milioni di euro. Insieme a lui, è partito anche Nana Welbeck, ma in direzione Catania, squadra più spendacciona della terza serie, oltre a Krastev, rientrato alla Fiorentina con l’interruzione del prestito.

LA PROBABILE – Nella giornata di ieri, mercoledì 17 aprile, è giunta la notizia della necessità per Luca D’Andrea di ricorrere ad un’operazione a causa di una lezione al menisco. Per l’esterno di proprietà del Sassuolo, autore di 2 assist in 23 presenze con i giallorossi, la stagione finisce qui. Mister Vivarini dovrà dunque correre ai ripari: Fulignati in porta che, nonostante abbia saltato l’allenamento di ieri in via precauzionale, dovrebbe esserci. Difesa composta da i 4 titolarissimi Veroli, Antonini, Scognamillo e Situm, da sinistra a destra. Sulla fascia destra andrà, dunque, Sounas, mentre sulla sinistra il formidabile Vandeputte. In mezzo al campo, Petriccione insieme a uno tra Verna, Pompetti e Pontisso. Attacco a 2 formato da capitan Iemmello, bomber della rosa, e uno tra Biasci e Ambrosino, in crescita nelle ultime uscite.

Michele Iondini

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