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C’era una volta… Giovanni Zini, primo storico portiere della Cremo
C’era una volta… Giovanni Zini, primo storico portiere della Cremo

Il nono episodio di “C’era una volta…” è dedicato a Giovanni Zini, primissimo portiere della Cremo morto prematuramente in guerra.

La storia che stiamo per raccontare risale a molto tempo fa ed ha un epilogo malinconico e tragico. E’ la storia di Pietro Giovanni Zini, primo storico portiere della Cremonese a cui oggi è dedicato il nostro stadio, perito in guerra mentre serviva la Patria.

IL CALCIO DEI PIONIERI – Siamo nell’età dei “pioneri”, gli anni di un football dai contorni sfumati e ricco di passione. I calciatori giocavano più per sfogo che per guadagno e ogni giocatore sputava sangue per la maglietta che indossava. Siamo nel 1913, ben centonove anni fa: la Cremonese, all’epoca in maglia lilla, si iscrive per la prima volta ad un campionato ufficiale dopo una lunga serie di gare amichevoli e di tornei ufficiosi. A difendere i pali di quella squadra compatta e vincente c’era un giovanotto di grandi prospettive calcistiche, ossia Giovanni Zini. 

PROTAGONISTA – Fisico statuario per l’epoca e baffetto alla moda, il ragazzo cremonese è fra i più amati e più popolari in città e vive da protagonista assoluto le prime stagioni della Cremo, mostrando grandi doti fisiche e atletiche che non passano inosservate a molti addetti ai lavori. Al primo anno di campionato, la squadra allenata da Giovanni Gandelli si classifica prima, collezionando undici vittorie in quattordici incontri. Merito di tutto quel successo è anche di Zini il quale, con le sue parate e i suoi guizzi, salva la Cremo in diverse occasioni. I selezionatori della Nazionale lo notano e vorrebbero portarlo con loro, ma il destino è imprevedibile e beffardo e la carriera di Zini si interrompe bruscamente.

LA GUERRA E LA MORTE – Nel 1915 l’Italia entra in guerra e il portiere grigiorosso viene chiamato al fronte. Zini presta servizio sul Carso come barelliere e, in una sera di agosto, dopo aver compiuto sforzi sovrumani cade a terra esausto. Un’infezione tifoidea lo colpisce e il ventenne portiere della Cremonese muore lungo il ciglio di una strada. La vita calcistica (e non) di Zini termina in una calda serata d’estate, troppo presto poter essere vissuta appieno. La società grigiorossa non si dimenticherà mai del suo primo estremo difensore e molti anni dopo gli dedicherà l’impianto di Via Persico. Ancora oggi una targa commemorativa è ben visibile oltre la tribuna laterale verde, appena prima della scaletta che conduce alla tribuna centrale rossa. Sul marmo il volto di Zini e gli occhi di un giovane pieni di dedizione e spirito di sacrificio.

Nicolò Bonazzi

Collaboratore esterno

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