Cremo e Cittadella prendono alla lettera le indicazioni governative e chiudono le porte. Ora servono tre punti contro l’Empoli
Nel clima surreale di un Tombolato deserto e muto Cittadella e Cremo blindano le porte per il più classico degli 0-0. Una partita che ha confermato i passi avanti dei grigiorossi, usciti vincitori ai punti ma che di punti ne portano a casa uno soltanto. Qualche buona indicazione non basta più, martedì servono i tre punti perché la classifica scotta.
Winning eleven. Rastelli per la prima volta non cambia nulla dell’undici che ha vinto e convinto contro il Trapani: conferma tutta la squadra e, soprattutto, lo schieramento. La difesa a quattro è passata di moda più velocemente di Faceapp perché il mister non può rinunciare alla solidità del 3-5-2. E non è un caso che con il terzetto dietro la Cremo torni a fare due cleen sheet consecutivi per la seconda volta in stagione dopo un girone intero (lo 0-0 di Trapani e l’1-0 casalingo contro l’Ascoli dello scorso settembre).
Coperta corta. Accanto alla ritrovata solidità difensiva va segnalata un’involuzione del reparto offensivo. In 90’ la Cremo crea una sola conclusione pulita verso la porta, il colpo di testa di Ciofani a metà primo tempo sul bel cross di Migliore. Attenzione però, nessun allarmismo (di questi tempi ce ne sono già abbastanza): il Cittadella non è il Trapani e gli uomini di Venturato fanno della solidità difensiva uno dei loro punti di forza. In realtà i grigiorossi hanno creato parecchio e le poche conclusioni, a differenza di altre partite della stagione, sono più da additare alla giornata negativa della coppia Palombi-Ciofani che alla manovra della squadra.
The man for the job. Se la manovra funziona i motivi sono diversi. Il primo porta il nome del Samurai. Ebbene sì, perché Arini in cabina di regia non è più solo un esperimento. Il centrocampista, che contro il Cittadella ha festeggiato le 100 presenze in grigiorosso, si trova sempre più a sua agio davanti alla difesa, ruolo ricoperto nella cavalcata dello scorso girone di ritorno. A lui Rastelli chiede pochi tocchi di fino e una protezione decisa della linea difensiva, ma Arini sa sempre cosa fare. Conscio dei suoi punti di forze e dei suoi limiti, quando ha spazio si permette cambi di gioco di 40 metri mentre quando è pressato cerca il passaggio semplice scaricando sull’uomo più vicino. In questo momento la Cremo ha bisogno di regalare meno palloni possibili agli avversari e Arini è l’uomo giusto al posto giusto.
Centrocampo ok. Chiamato al secondo esame dopo l’esordio show contro il Trapani, Gaetano ha saputo confermare le buone impressioni del match contro i siciliani. Il talento scuola Napoli non ha spaccato la partita ma ha giocato 90’ di grande intensità, sgasando con il suo baricentro basso e dialogando con i compagni nello stretto. Dall’altra parte Valzania ha offerto la solita prestazione a due facce, unendo una grande esplosività a qualche errore tecnico di troppo. Bene le fasce, con Migliore stantuffo sulla sinistra e Zortea a targhe alterne: puntuale in fase difensiva, frivolo in fase di ripartenza con qualche giochetto di suola di troppo.
Freschezza e voglia. Le buone indicazioni di Cittadella però devono essere propedeutiche ai tre punti contro l’Empoli, il primo di tanti crocevia della stagione. Dopo un filotto di quattro vittorie consecutive che li ha avvicinati ai playoff, i toscani sono incappati in un’inaspettata sconfitta casalinga contro il Pordenone. Alla terza gara in 9 giorni gli avversari accuseranno inevitabilmente un po’ di fatica. Toccherà quindi a Rastelli sfruttare a pieno le potenzialità di una rosa numerosa che ha giocato una sola gara nelle ultime due settimane: la verve di Parigini e la freschezza di Piccolo, unite alla voglia di riscatto di Ceravolo potrebbero fare la differenza per aggredire subito l’Empoli e indirizzare la gara nel verso giusto.