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Cremo ancora imbattuta nel 2024, ma con meno gol che partite giocate
Cremo ancora imbattuta nel 2024, ma con meno gol che partite giocate

La sterilità offensiva della Cremo è costata qualche punto nelle ultime partite, le possibilità di vittoria dipendono molto dalla difesa

C’è una Cremo pre 2024 e una post 2024, come se il veglione di Capodanno avesse cambiato i connotati alla compagine di Giovanni Stroppa. Pur mantenendo la proficuità dei risultati, e questo va riconosciuto. Già perché se è vero che i grigiorossi, da inizio anno, hanno ottenuto 14 punti in 6 partite e senza mai perdere, non va negato neanche che sono cambiate un po’ le modalità con cui questi arrivano. Prendendo, appunto, come lasso temporale l’inizio del nuovo anno, Coda e compagni non sono ancora riusciti a segnare più di un gol in una partita, e se non segna il bomber difficilmente si riesce a diversificare (Antov e Abrego le uniche eccezioni). Contro l’Ascoli, addirittura, le polveri sono risultate bagnatissime.

ROVESCIO DELLA MEDAGLIA – Questo dato, però, ha messo in risalto anche la solidità difensiva, perché in ben 4 circostanze su 6 (Cosenza, Spezia, Brescia e Lecco) è bastato 1 gol per portare a casa a i 3 punti, grazie a una retroguardia che concede poco. Così facendo, però, si è un po’ in balìa della fortuna, perchè il problema sorge quando si incappa nella cosiddetta giornata storta. Come contro la Reggiana, che nulla ha fatto per vincere ma che, a un certo punto, si è trovata addirittura in vantaggio. Di certo questo non è frutto di una strategia tattica o di una mentalità che il tecnico ha voluto imporre alla squadra. Lo si vede dalla formazione schierata con uno stampo regolarmente offensivo e dalle dichiarazioni rilasciate in sala stampa in cui rivendica il continuo predominio terririale dei suoi nella metà campo avversaria.

I NUOVI – Oltre ai rientri di Pickel dalla Coppa d’Africa (cosa avvenuta soltanto la settimana scorsa), di Collocolo e Buonaiuto, per una maggiore concretezza, probabilmente bisognerà attendere che i nuovi si inseriscano nei meccanismi già oliati di una squadra che comunque viaggiava a memoria. Falletti e Johnsen, infatti, sono stati inseriti in posizioni a loro non proprio congeniali poichè la loro storia li ha visti emergere in altre zolle di campo, e sicuramente servirà loro un po’ di fisiologico rodaggio.

Nicolò Casali

Redattore

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