
Dopo la roboante vittoria contro il Parma arriva il pareggio di Perugia: la classifica si muove nella direzione giusta.
La scena di Buonaiuto che finta la scelta del Bacio Perugina prima di virare sul torrone non ha avuto il suo epilogo, vista l’assenza dell’esterno nella trasferta in terra umbra. Sarebbe stato un modo particolare per festeggiare i 100 anni del famoso cioccolatino, nato nel 1922. Non tutti sapranno che la strana forma data al primo Bacio era quella di un pugno chiuso, tanto che all’inizio si chiamava “cazzotto”. Non ci volle un genio del marketing per cambiarne velocemente il nome, visto che chiedere a una commessa: «Un cazzotto, per piacere» è sembrata subito una cattiva idea.
IL BACIO PARMENSE – È inevitabile che la sculacciata rifilata al Parma nell’infrasettimanale abbia lasciato strascichi. Contro gli emiliani è stata partita vera e le energie spese dalla Cremo sono state molte. Soprattutto nella ripresa, quando con gli ingressi di Man e Simy la squadra di Iachini ha alzato il baricentro e stressato la difesa. La vittoria al bacio è stata comunque storica e ogni goccia di sudore è stata premiata con il primato in classifica, una cosa che non succedeva da un bel po’.
TURNOVER – Da qui l’esigenza di un turnover importante nella trasferta di Perugia, ben oltre le aspettative. Pecchia cambia ben sette giocatori di movimento su dieci. I superstiti sono Sernicola (che però cambia fascia), Castagnetti e Baez, oltre naturalmente a Carnesecchi. È forse anche a causa dell’intenso finale contro il Parma che il mister decide di cambiare anche la coppia centrale, schierando dal primo minuto Meroni e Ravanelli. Restano fuori anche Fagioli e il sopracitato Buonaiuto, entrambi acciaccati.
IL CAZZOTTO PERUGINO – All’inizio è il Perugia a fare la Cremo. L’inizio dei padroni di casa è a mille all’ora. Lisi fa ammattire Casasola, tanto che Pecchia deve correre ai ripari e spostare da quella parte Baez. Anche a causa dei molti cambi i grigiorossi non riescono a reggere il ritmo imposto dagli uomini di Alvini che pressano e non lasciano giocare. Il miracolo di Carnesecchi sull’onnipresente Lisi suona la sveglia. La Cremo ingrana e complice l’alto ritmo di inizio gara si moltiplicano i falli. Il Perugia entra duro, la Cremo risponde colpo su colpo.
CON IL 4-3-3 – Pecchia capisce che non si scherza e nella ripresa passa a tre in mezzo: Castagnetti davanti alla difesa, Bartolomei (poi Fagioli) e Gaetano mezzali. Ristabilita la parità numerica in mezzo al campo la partita si placa. Anche a causa delle energie spese a inizio match la gara cala notevolmente di ritmo, con le due squadre che progressivamente iniziano a pensare che un punto non sia poi così male. Pecchia pensa quindi che il turnover non è mai abbastanza e fa quattro cambi entro il 60’: entrano Valeri, Zanimacchia, Fagioli e Di Carmine per Casasola, Strizzolo, Bartolomei e Ciofani. Il punto finale è quanto di meglio si possa sperare: la Cremo muove la classifica e va a più quattro sul Monza quinto in classifica, il tutto facendo riposare chi aveva giocato di più. Non dimentichiamoci che ci saranno altri due turni infrasettimanali consecutivi in cui vincerà chi avrà più giocatori freschi.
ASPETTI POSITIVI – Pecchia nel post partita ha elogiato la prestazione della squadra, capace di calarsi nella mentalità della partita contro una squadra fisica e in forma, che veniva (come la Cremo) da tre vittorie consecutive. I grigiorossi sono stati bravi a reggere l’urto nei primi venti minuti, poi sono riusciti ad alzare il baricentro. La notizia migliore della giornata è la solidità difensiva: Meroni e Ravanelli sono stati tra i migliori in campo e hanno dimostrato affidabilità e personalità. Bartolomei a centrocampo è più di un’alternativa, mentre Baez si candida ad essere l’uomo in più in questo finale di stagione. È venuta meno la precisione negli ultimi trenta metri che ha contraddistinto le ultime gare della Cremo, segno che nonostante il turnover la stanchezza si fa sentire.
SUBITO IN CAMPO – Non si respira, non ci si ferma. Fra tre giorni i grigiorossi torneranno già in campo nel secondo turno infrasettimanale consecutivo. Allo Zini arriverà un ostico Vicenza che viene da tre pareggi e insegue disperatamente il quartultimo posto. Pecchia ha dimostrato di saper ruotare alla perfezione la rosa, tanto che in una sola settimana ha schierato tutti i giocatori che aveva a disposizione (infortunati esclusi). Al di là di come sarà la classifica stasera dopo le scontate vittorie di Lecce e Brescia (modalità gufo attivata) se si vuole puntare al colpo grosso serve tornare a vincere, soprattutto in casa. In questo magico campionato lo Zini deve essere l’arma in più.