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Cremo, sei tu?
Cremo, sei tu?

Possesso palla, occasioni e vittoria in trasferta: la Cremo di Pecchia sembra un’altra squadra. Occhio però ai facili entusiasmi

Era da tempo che non si vedeva una Cremo così. Al di là del risultato – un netto 2-0 che ha portato i grigiorossi fuori dalla zona playout – la squadra mandata in campo da Pecchia è sembrata trasformata rispetto a quella vista nella prima parte di stagione con Bisoli. Sono tanti i buoni segnali mandati dalla prima del nuovo mister, anche se va obbligatoriamente ricordata la caratura dell’avversario, un Pescara rattoppato dalle assenze.

BENITEZ STYLE – Per la sua prima sulla panchina della Cremo il nuovo mister Fabio Pecchia sceglie il 4-2-3-1, marchio di fabbrica di Benitez, allenatore con cui ha lavorato tra Napoli, Real Madrid e Newcastle. Se la difesa davanti al neoacquisto Carnesecchi è obbligata viste le assenze di Fiordaliso, Crescenzi, Terranova e Fornasier, a centrocampo l’allenatore laziale manda subito in campo il nuovo acquisto Bartolomei al fianco di Castagnetti. La vera sorpresa è sulla trequarti, dove gioca Valzania, con ai lati Celar e Pinato, schierato alla Bisoli. Davanti c’è Strizzolo.

POSSESSO E FASCE – Fin dall’approccio si capisce che Pecchia ha innanzitutto cambiato la mentalità della squadra. La Cremo prende in mano la partita e dialoga nello stretto, cercando di tenere palla nella metà campo avversaria. L’azione che parte dal basso raramente vede i centrali servire i terzini: Bianchetti e Ravanelli tendono subito a verticalizzare per i centrocampisti o addirittura per le punte in modo da permettere a Valeri e Zortea di prendere campo e di farsi servire in posizione più avanzata. Nemmeno i centrocampisti si limitano alla fase difensiva: Castagnetti e Bartolomei quando vedono lo spazio si inseriscono, entrando in area. Non avevamo mai visto la Cremo attaccare con così tanti uomini.

SENZA PAURA – Nel secondo tempo arrivano i gol che decidono il match. Entrambi arrivano dalle fasce, segno che i grigiorossi hanno già assorbito gli insegnamenti del nuovo tecnico: prima Valeri crossa per Ciofani che sigla l’1-0, poi Zortea centra Jaroszynski per il raddoppio. L’aspetto che più stupisce della partita è la gestione del vantaggio. Quante volte i grigiorossi dopo aver trovato la rete si erano abbassati a difesa del gollettino? La partita contro il Pescara segna un’evidente inversione di tendenza perché dopo essere andata sul 2-0 la Cremo non smette di attaccare e di tenere il baricentro alto, evitando un’inutile sofferenza all’esordiente Carnesecchi, praticamente inoperoso. Questo dimostra che la squadra c’è, servono solo coraggio e personalità per interpretare la partita in maniera diversa rispetto al passato.

BARTOLOMEIDEPRIMA – Impossibile non spendere due parole per l’ultimo acquisto grigiorosso. Al centrocampista arrivato dallo Spezia pochi giorni fa bastano 90’ per prendersi la Cremo. Bartolomei non è un giocatore appariscente: gioca con pochi tocchi ma questi non sono mai banali. Appena ha l’occasione cerca la giocata: un tiro, un cross, una verticalizzazione. È un giocatore box-to-box che in un centrocampo a due forse è un po’ sacrificato, anche se con il Pescara ha dimostrato di non avere timore a cercare l’inserimento in area. Da rivedere lo “scavetto” con cui manda in porta Zortea in occasione del secondo gol: questi sono i colpi che mancavano alla Cremo, quelle giocate individuali che possono risolvere le partite.

NON È TUTTO ORO ECCETERA – Una vittoria, seppur convincente, non può risolvere tutti i problemi di una squadra che ha vinto 4 partite su 18. Le idee di Pecchia sono intriganti e il gioco propositivo e offensivo va rivisto contro avversari più blasonati (la Spal domenica sarà un bel banco di prova). Se Valeri a sinistra ha interpretato il ruolo alla grande, dall’altra parte Zortea ha faticato a offrire intensità in entrambe le fasi: tutte le occasioni del Pescara sono nate dalla sua parte, con Masciangelo che lo ha saltato con frequenza. Il giocatore dell’Atalanta ha bisogno di tempo per capire il nuovo modo di giocare che lo costringerà a muoversi di più senza palla, lui che ama partire in discese solitarie come uno sciatore. La soluzione Valzania trequartista non può essere definitiva. L’ex Pescara ha dimostrato tutta la sua difficoltà nel ricevere palla spalle alla porta, sbagliando molti appoggi e passaggi semplici, nonostante l’avversario facesse una pressione minima. In partite con rimo più alto difficilmente potrà ricoprire quel ruolo: serve quindi recuperare in pieno Gaetano (positivo il suo ingresso, proprio da trequartista) e attingere dal mercato.

MERCATO – Questa vittoria non può convincere la dirigenza che il cambio di allenatore sia risolutivo: servono comunque innesti importanti. Se il pacchetto arretrato è stato sistemato con gli acquisti di Carnesecchi e (nei prossimi giorni) Coccolo e il centrocampo ha visto l’inserimento di Bartolomei, davanti servono forze fresche. Serve appunto un trequartista, un attaccante che sostituisca Ceravolo (in direzione Pescara) e almeno due esterni: Celar non può ancora fare il titolare mentre Pinato ha dimostrato ancora una volta di essere adattato nel ruolo di ala destra. È un grande equilibratore con un senso tattico incredibile, ma in quella zona va acquistato un giocatore in grado di dare imprevedibilità alla manovra creando la superiorità numerica.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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