Contro lo Spezia scende in campo una Cremo in palese difficoltà mentale e fisica, pesano anche gli errori del tecnico Rastelli
Quando sembrava aver toccato il fondo, la Cremo s’è messa a scavare. La sconfitta di La Spezia mostra una Cremo in grandissima difficoltà fisica e mentale, in inferiorità numerica in ogni zona del campo, sempre seconda sui palloni, sempre perdente nei contrasti. Gli errori di Rastelli hanno fatto il resto: contro il Trapani può già essere decisiva.
Rastelli underground. Come tante volte in stagione, l’abbondanza numerica porta a Rastelli solo confusione invece che opportunità. Il mister aberra il modulo di gioco di massa e stravolge la squadra, mandando in soffitta il 4-3-2-1 che aveva ben funzionato sul piano del gioco e optando per le due punte: davanti ci sono Ceravolo e l’esordiente Celar. Dietro invece debutta Crescenzi, con Bianchetti in mezzo al fianco di Claiton e Terranova solo in panchina. A centrocampo tornano titolari Gustfason e Deli, “freschi” dopo il riposo di sabato.
Inizio shock. L’inizio è tremendo. Crescenzi ci mette venti minuti a capire dove deve stare (e come dargli torto, visto che non giocava dal 2018). L’agguerrito 4-3-3 dello Spezia manda in tilt la Cremo che spreca due uomini davanti ed è in inferiorità sulle fasce. Migliore sopperisce con corsa ed esperienza mentre Crescenzi va in crisi perché Marchizza e Bidaoui sbucano da tutte le parti. È inspiegabile come Rastelli abbia potuto farsi sorprendere da una squadra che fa delle fasce il suo punto di forza e che gioca con questo schieramento da diverse partite. Il passaggio al 4-5-1 (con Celar largo e fuori ruolo) oltre ad essere una palese ammissione di colpa è pure tardivo.
Centrocampo horror. Ancora peggio della difesa, aggrappata agli interventi di Ravaglia e alle chiusure di Claiton, fa il centrocampo. Deli e Gustafson sarebbero sottoritmo anche in match di vecchie glorie, non può il solo Arini reggere il confronto con un reparto rapido e giovane come quello dello Spezia. Lo svedese in particolare offre una prestazione terribile. Il 4-3-3 dello Spezia dovrebbe favorirlo perché gli lascia spazio di giocare (Nzola non si abbassa quasi mai a disturbarlo). Lui non azzecca un passaggio e con il passare dei minuti non fa che peggiorare: sbaglia stop e suggerimenti elementari, facendosi pure rubare la palla da cui nasce il 2-1. Considerando che anche Castagnetti non convince a pieno, forse al momento la soluzione migliore è lo spostamento di Arini in mezzo al campo: si perderà in qualità (ma ne siamo proprio sicuri?) ma la squadra ne guadagnerebbe in equilibrio e recupero delle seconde palle.
Piccolo addicted. Non che davanti vada meglio. Il periodo di appannamento di Piccolo – naturale dopo l’infortunio e il rientro a mille all’ora – fa emergere l’atavica dipendenza della Cremo dalle giocate del suo numero 7. Quando Piccolo non gira la manovra offensiva della Cremo risulta nulla. Non ci sono altri giocatori in rosa in grado di saltare l’uomo e far ripartire l’azione con qualità. Ceravolo ancora una volta ha avuto tre palloni giocabili, Celar si è dimostrato acerbo per un campionato fisico e cattivo come la Serie B. I due attaccanti sono stati surclassati dalla difesa spezzina, sempre anticipati da Terzi e Capradossi.
Da dove ripartire. Mentre la classifica si fa terribile, la Cremo (che da ieri sera è in ritiro) deve riorganizzarsi e ripartire. Al di là degli errori di La Spezia Rastelli ha le capacità per togliere i grigiorossi da questa situazione. Innanzitutto bisogna dare fiducia a chi è più in forma, senza guardare curriculum o carte d’identità. Dietro non si può prescindere dall’esperienza di Claiton e Terranova che possono – e devono – tornare ad essere la miglior coppia di centrali della B. A metà campo bisogna ripartire dai muscoli di Arini davanti alla difesa: il samurai deve tornare ad essere la nostra muraglia, come nello scorso girone di ritorno quando grazie a lui fu possibile schierare due mezzali offensive come Croce e Castrovilli. La partita di La Spezia infine ha detto anche che Parigini ha i colpi per trascinare la Cremo: contro il Trapani dovrebbe toccare a lui partire dall’inizio, in attesa che Piccolo ritrovi la forma migliore.