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Cremonese, che pecc(hi)ato
Cremonese, che pecc(hi)ato

La Cremonese perde in casa per 1-2 contro il Parma dell’ex Fabio Pecchia. Non basta un grande primo tempo della squadra di Stroppa

Questa astinenza rischia di diventare un tabù: la Cremonese rinvia ancora l’appuntamento con la prima vittoria allo Zini. La sconfitta contro il Parma fa male, per tanti motivi. Fa male perché i gialloblù scappano a più dieci; fa male perché i grigiorossi disputano un bel primo tempo; fa male perché arriva dalla squadra allenata dal mister che ci ha portato in Serie A.

GLI STESSI UNDICI – Stroppa vuole continuità e nonostante i proclami in conferenza stampa schiera gli stessi undici visti a Cosenza. Una rarità nel recente passato della Cremonese, che ha spesso vissuto di cambi e turnover. Nonostante una rosa lunga invece il mister riparte da Sarr in porta, Antov, Ravanelli e Lochoshvili dietro, Sernicola, Collocolo, Castagnetti, Abrego e Zanimacchia a metà, Vazquez e Coda davanti.

LO SAPEVAMO, EPPURE – Dall’altra parte Pecchia mischia le carte e cerca di mettere in difficoltà Stroppa alzando Sohm e abbassando Bernabé, mettendo quindi un giocatore fisico su Castagnetti, visto come pericolo numero uno. Pur sapendo dei famosi approcci dell’ex tecnico grigiorosso la Cremo si fa trovare impreparata e parte molle, fino a cadere proprio per il gol di Sohm dopo quattro minuti. Il Var annulla la rete per fuorigioco di Bernabé e sveglia i grigiorossi.

CAMBIO DI PASSO – Passato lo spavento la Cremonese prende coraggio e metri. Spinti da un Collocolo in condizioni straripanti i grigiorossi aggrediscono il Parma e recuperano tanti palloni nella metà campo avversaria, complice anche un’uscita dal basso degli uomini di Pecchia non sembra impeccabile. Le occasioni iniziano ad arrivare ma come al solito manca la concretezza. Abrego, Sernicola e Coda vanno al tiro senza centrare il bersaglio grosso. Un Vazquez un po’ più egoista del solito troverebbe il vantaggio dopo una giocata alla Lautaro di Coda ma anche qui ci si mette di mezzo il guardalinee.

ERRORI – Le occasioni sprecate nel primo tempo vengono pagate nella ripresa, quando il Parma passa al primo tiro con una conclusione velenosa di Hernani che beffa un non impeccabile Sarr. La Cremonese reagisce e trova il pareggio con una punizione di Castagnetti ma subisce subito dopo la rete dell’1-2. I grigiorossi si fanno trovare colpevolmente scoperti, concedono una ripartenza che gli uomini di Pecchia finalizzano egregiamente con Man. Al di là degli errori dei singoli (Bianchetti, Lochoshvili, Zanimacchia) è inaccettabile concedere un contropiede in quella situazione, un minuto dopo aver pareggiato. Su questo sicuramente Stroppa dovrà lavorare, nella gestione mentale della partita. Quando le gare prendono delle svolte psicologiche è troppo importante saperle cavalcare, mentre questa squadra, pur giocando un buon calcio, sembra ancora dover imparare quando è il momento di schiacciare sull’acceleratore e quando invece bisogna rallentare e ragionare.

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FINALE FRENETICO – Negli ultimi venti minuti, nonostante i cambi offensivi, la Cremonese non riesce più a infastidire il Parma. La manovra dei grigiorossi è troppo umorale e nonostante i tanti giocatori di esperienza in campo la squadra non riesce ad avere la tranquillità necessaria per costruire azioni ragionate, allargare il gioco e cercare di mettere qualche pallone dalle fasce per le punte. Grande merito va anche al Parma, in grado di chiudere con raddoppi continui; Pecchia si conferma un grande allenatore, in grado di preparare le partite con intelligenza ed efficacia. Il risultato finale è assolutamente pecchiano.

AVANTI CON FIDUCIA – La sconfitta, per quanto dolorosa, non deve far buttare quanto di buono visto, soprattutto nel primo tempo. Il Parma è una squadra fatta, costruita nel tempo e che grazie ai due anni con Pecchia ha trovato certezze tecniche e mentali: sa quando è il momento di spingere e quando deve compattarsi e soffrire. Il percorso di Stroppa invece è appena iniziato ed è normale che il gap da chiudere sia ampio. Se da un lato c’è una maturità mentale tutta da raggiungere, dall’altro ci sono segnali incoraggianti sul piano tecnico e tattico. Nel primo tempo sembrava la Cremonese la capolista, per mole di gioco espressa e fluidità della manovra. Il mister avrà ora una settimana intera per lavorare con la squadra e far assorbire le sue idee ai giocatori. A Como serve assolutamente tornare a fare punti.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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