![Cremonese, chi di Bisoli ferisce… Cremonese, chi di Bisoli ferisce…](https://www.cuoregrigiorosso.com/wp-content/uploads/2023/10/stroppa-1-cremonese-parma-1024x683.jpg)
La Cremonese cade in casa contro il Sudtirol dell’ex Bisoli. Lo Zini resta stregato, la distanza dalla vetta inizia a essere preoccupante
Lo sapevamo, eccome. Cremonese-Sudtirol ce la immaginavamo proprio così, visto che sulla panchina ospite c’era quel diavolo di Bisoli, mister pragmatismo. Eppure il risultato finale lascia comunque l’amaro in bocca perché nonostante un inizio di ripresa a spron battuto la Cremo torna ad essere la versione sprecona vista con Ballardini. L’autogol finale che decide la partita è un film visto e rivisto.
CON I SUOI – Stroppa riparte con i suoi uomini, quelli che gli hanno dato fin qui le migliori garanzie. Conferme dunque per gli undici che hanno sbancato Como, con Okereke che fa coppia con Coda e Vazquez che gioca da mezzala. Dietro l’unico cambio obbligato. Ravanelli prende il posto di Lochoshvili squalificato, anche se tocca a Bianchetti fare il braccetto sinistro.
A PASSO D’UOMO – Dall’altra parte Bisoli conferma un 4-4-1-1 con linee strettissime e zero spazi tra i reparti. In fase offensiva poi il Sudtirol è veloce ad allargare Ciervo e Rover, costringendo bassi Zanimacchia e Sernicola (come al solito tra i migliori). Lo spartito è prevedibile. I grigiorossi tengono il possesso, stanno stabilmente nella trequarti avversaria ma non trovano l’ultimo passaggio perché il Mudo gioca troppo lontano dalla porta e gli spazi sono veramente stretti. Okereke è sempre fuori posizione: troppo lontano da Coda in fase offensiva, oltre la linea del pallone quando si deve difendere.
PERICOLI – Tolto un colpo di testa di Vazquez su corner di Castagnetti la Cremonese non produce vere e proprie occasioni. Il Sudtirol nemmeno, ma quando passa la metà campo trova sempre modo di infastidire la retroguardia grigiorossa, collezionando corner che aiutano ad alleggerire la pressione e alzare il baricentro. Non ci può essere un epilogo diverso da un primo tempo fermo sullo 0-0. Per sbloccare la partita i grigiorossi devono assolutamente cambiare marcia e velocizzare le giocate.
RIPARTENZA SPRINT – L’inizio ripresa è veemente. Il miglior Zanimacchia della stagione guida gli attacchi della Cremonese che per un buon quarto d’ora schiaccia il Sudtirol, arroccato in undici nella propria area di rigore. Come nella gestione Ballardini però manca l’ultimo passaggio. I tiri vengono tutti respinti dai difensori del Sudtirol che si esaltano a frapporsi tra tiratore e portiere. Dovrebbero essere queste le partite di Vazquez, abile a scardinare certi tipi di difese. L’argentino invece combina poco e ancora una volta – per assurdo – fa meglio in fase di interdizione che negli ultimi trenta metri.
DI BISOLI PERISCE – Passata la paura il Sudtirol capisce che può fare male. Il primo campanello d’allarme scocca sul palo di Cisco e conseguente tap-in di Odogwu che insacca ma è in posizione di fuorigioco. I grigiorossi tornano ad attaccare ma con meno energie e convinzione, anche perché chi entra non dà l’apporto di chi esce: Quagliata sbaglia molto, a Sekulov tremano le gambe, Tsadjout e Pickel hanno poco tempo. Solo Buonaiuto combina qualcosa, candidandosi a una maglia da titolare per la trasferta di Cittadella. Nel finale arriva la più classica delle beffe, con Sarr che devia sui piedi di Ravanelli il cross di Cisco. Una sconfitta firmata Bisoli, capace di schierare una squadra in grado di soffrire, concedere poco e colpire in contropiede.
RINCORSA – Inutile dire che la rincorsa ora si fa complicata. Il Parma vittorioso venerdì sera è ormai dieci punti sopra i grigiorossi. Sembra ripetitivo, ma l’unico modo per salvare la stagione è infilare un filotto di risultati e prestazioni che rilanci squadra e ambiente, sfruttando il fattore Zini, finora tabù. Sono tanti gli aspetti su cui Stroppa dovrà lavorare. Okereke e Vazquez sono le prime due situazioni da risolvere. Il nigeriano ha fatto un deciso passo indietro dopo il gol di Como, apparendo ancora una volta troppo solista e poco incline a rispettare gli obblighi tattici. L’argentino è mancato sul suo pezzo forte, l’ultimo passaggio. Il mister non gli ha ancora trovato il vestito giusto e al momento resta una scommessa che non sta ripagando (due assist e zero reti in dieci gare di campionato). Serve prima trovare una quadratura tattica e migliorare la condizione e poi implementare la squadra con il Mudo. Anche la tenuta difensiva lascia a desiderare. Dopo cinque partite con Stroppa la Cremonese ha subito sette reti, non tenendo mai la porta inviolata. La sensazione è che l’inserimento di Tuia sarà più veloce del previsto.