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Cremonese, due settimane anche per registrare la difesa
Cremonese, due settimane anche per registrare la difesa

La difesa è il punto debole della Cremonese sin da inizio anno, e il cambio di allenatore non sembra aver cambiato le cose

Non pensiamo che perché si sia usciti da Como con i 3 punti allora sia per forza tutto rosa e fiori. La vittoria del Sinigaglia – importantissima – ha nascosto parecchia polvere sotto il tappeto per quanto riguarda una fase difensiva tuttora da registrare. Ancora una volta, infatti, a lasciare perplessi è la fragilità della squadra in fase di non possesso che ha contraddistinto i grigiorossi sin dall’inizio. Non a caso hanno incassato 10 reti in 12 partite, e spesso Sarr è stato chiamato agli straordinari.

PRIMI CAMPANELLI D’ALLARME – Già dalla prima partita di Coppa Italia, contro il Crotone, qualcosa di negativo in tal senso si era visto, con Tumminello che in almeno un paio di circostanze si è fatto imbucare alle spalle della difesa. E anche contro il Catanzaro, pochi giorni dopo, soltanto Sarr e un fuorigioco millimetrico hanno fatto sì che la partita finisse con un pareggio a reti bianche.

SUL LAGO – Lo stesso leit motiv si è presentato di sovente anche nella maggior parte delle partite successive, ma quella di Como, per questo aspetto, è stata probabilmente la partita peggiore. Pronti-via, Cutrone si vede annullare un gol per una spalla in fuorigioco. Quesestione di centimetri, sì (forse anche millimetri), ma è la dinamica, al netto dell’invenzione di Verdi, che deve far riflettere. L’ex baby prodigio del Milan se ne vede annullare un altro, ma se qui la responsabilità principale è ascrivibile principalmente alla ciccata di Zanimacchia, il terzo tentativo è quello buono, e qui la colpa è un po’ di tutti (fig. 1): da un corner a favore, la difesa ci mette una quindicina di secondi a riprendere posizione, lasciando a Majer il compito di contrastare (male) il centravanti.

(fig. 1) 3 dei 4 difendenti sono distanti qualche metro sul lancio di Ioannou. Majer, sulla linea di metà campo, sbaglia poi il tempo di lettura di caduta del pallone, favorendo la sgroppata di Cutrone

Finita qua? Macché. Al 65′ una combinazione a metà campo prende in controtempo Bianchetti che, non a caso, perde un po’ l’equilibrio, obbligando Lochoshvili a stendere Chajia da ultimo uomo (fig. 2).

(fig. 2) Antov segue Cutrone che scarica indietro per Abildgaard il quale poi la butta in profondità. Bianchetti è fuori tempo perché non legge bene la traiettoria della palla e Sernicola non riesce a stringere in tempo

Pochi minuti dopo, anche a causa dell’inferiorità numerica, un’altra combinazione sulla trequarti conferma la teoria che un attaccante nella propria area è un giocatore pericoloso: Quagliata è leggermente fuori posizione (fig. 3), Tsadjout si avventa sul pallone e dal contrasto (che resta comunque dubbio) con Chajia, viene fischiato il rigore.

(fig. 3) Quagliata si fa portare fuori da Mustapha e lascia la strada spianata per l’inserimento di Chajia. Lo stesso Quagliata, poi, non è decisissimo nella chiusura e Tsadjout contrasta il belga

PAUSA E POI BISOLONE – Ora arriva la seconda sosta per le nazionali, cosa che permette a Giovanni Stroppa di preparare al meglio la gara di sabato 21 contro il Sudtirol di Pierpaolo Bisoli, uno che fa del contenimento e delle ripartenze in velocità la sua arma migliore. Oltretutto, l’assenza di Lochoshvili priva il reparto arretrato dell’elemento forse più veloce.

Nicolò Casali

Redattore

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