![Cremonese, due settimane anche per registrare la difesa Cremonese, due settimane anche per registrare la difesa](https://www.cuoregrigiorosso.com/wp-content/uploads/2022/12/Lochoshvili-cremo-salsomaggiore-1-1024x684.jpg)
La difesa è il punto debole della Cremonese sin da inizio anno, e il cambio di allenatore non sembra aver cambiato le cose
Non pensiamo che perché si sia usciti da Como con i 3 punti allora sia per forza tutto rosa e fiori. La vittoria del Sinigaglia – importantissima – ha nascosto parecchia polvere sotto il tappeto per quanto riguarda una fase difensiva tuttora da registrare. Ancora una volta, infatti, a lasciare perplessi è la fragilità della squadra in fase di non possesso che ha contraddistinto i grigiorossi sin dall’inizio. Non a caso hanno incassato 10 reti in 12 partite, e spesso Sarr è stato chiamato agli straordinari.
PRIMI CAMPANELLI D’ALLARME – Già dalla prima partita di Coppa Italia, contro il Crotone, qualcosa di negativo in tal senso si era visto, con Tumminello che in almeno un paio di circostanze si è fatto imbucare alle spalle della difesa. E anche contro il Catanzaro, pochi giorni dopo, soltanto Sarr e un fuorigioco millimetrico hanno fatto sì che la partita finisse con un pareggio a reti bianche.
SUL LAGO – Lo stesso leit motiv si è presentato di sovente anche nella maggior parte delle partite successive, ma quella di Como, per questo aspetto, è stata probabilmente la partita peggiore. Pronti-via, Cutrone si vede annullare un gol per una spalla in fuorigioco. Quesestione di centimetri, sì (forse anche millimetri), ma è la dinamica, al netto dell’invenzione di Verdi, che deve far riflettere. L’ex baby prodigio del Milan se ne vede annullare un altro, ma se qui la responsabilità principale è ascrivibile principalmente alla ciccata di Zanimacchia, il terzo tentativo è quello buono, e qui la colpa è un po’ di tutti (fig. 1): da un corner a favore, la difesa ci mette una quindicina di secondi a riprendere posizione, lasciando a Majer il compito di contrastare (male) il centravanti.
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Finita qua? Macché. Al 65′ una combinazione a metà campo prende in controtempo Bianchetti che, non a caso, perde un po’ l’equilibrio, obbligando Lochoshvili a stendere Chajia da ultimo uomo (fig. 2).
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Pochi minuti dopo, anche a causa dell’inferiorità numerica, un’altra combinazione sulla trequarti conferma la teoria che un attaccante nella propria area è un giocatore pericoloso: Quagliata è leggermente fuori posizione (fig. 3), Tsadjout si avventa sul pallone e dal contrasto (che resta comunque dubbio) con Chajia, viene fischiato il rigore.
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PAUSA E POI BISOLONE – Ora arriva la seconda sosta per le nazionali, cosa che permette a Giovanni Stroppa di preparare al meglio la gara di sabato 21 contro il Sudtirol di Pierpaolo Bisoli, uno che fa del contenimento e delle ripartenze in velocità la sua arma migliore. Oltretutto, l’assenza di Lochoshvili priva il reparto arretrato dell’elemento forse più veloce.