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Cremonese, Johnsen punta al riscatto dopo quattro mesi molto negativi
Cremonese, Johnsen punta al riscatto dopo quattro mesi molto negativi

Pochi gol, ruolo incerto e tante assenze: per Johnsen quattro mesi piuttosto complicati alla Cremonese. Ora cerca il riscatto

Non sono molti i giocatori della Cremonese che hanno ricevuto una piena insufficienza per il rendimento nella stagione appena trascorsa. Fra questi certamente c’è Dennis Johnsen, esterno d’attacco arrivato lo scorso 1° febbraio, alla chiusura del calciomercato invernale, con il massimo delle aspettative. Offerto dal Venezia (poi promosso in Serie A proprio a scapito dei grigiorossi) a circa 3 milioni di euro per far rientrare i conti in società, il norvegese è stato etichettato dai media come il miglior colpo del mercato di Serie B insieme a Strefezza al Como. Indovinate? Anche il Como è stato promosso, mentre i grigiorossi disputeranno un altro torneo cadetto.

POSIZIONE – Naturalmente Johnsen non è la causa principale della mancata promozione della Cremonese, ma le sue prestazioni non all’altezza hanno inciso molto. L’unica scusante – se vogliamo – può essere rappresentata dal ruolo: da sempre in carriera esterno alto di sinistra, Johnsen con Stroppa è stato schierato anzitutto esterno a sinistra dei cinque di centrocampo. Nel pari con la Reggiana si è notato fin da subito che da esterno a tutta fascia non riusciva a esprimersi al meglio e a rendersi pericoloso in zona offensiva. Ecco perché da lì in avanti ha ricoperto il ruolo di mezzala o di seconda punta. Non è proprio il suo, ma qualcosa ha combinato. Di positivo, poco poco.

GOL DIVORATI – Al debutto con il Lecco in realtà aveva scambiato molto bene la posizione con Falletti, facendosi trovare quasi ovunque sul versante offensivo. Il dialogo con l’uruguaiano – altro acquisto di gennaio che non ha dato i risultati sperati – ha funzionato benissimo anche con la Ternana in casa, ma non basta la qualità del possesso palla. Bisogna anche fare gol per vincere le partite. E quel primo tempo con la Ternana ha fatto molto arrabbiare i tifosi grigiorossi e soprattutto Stroppa, che ha tolto entrambi all’intervallo per punirli per i tanti gol mangiati. Una costante dell’esperienza di Johnsen alla Cremonese: le buone giocate non sono mancate, gol e assist sì. Alcuni davvero clamorosi, come quello di Catanzaro in campionato e con il Parma in trasferta (finito su tutti i giornali).

ASSENZE PLURIME – Ultimo ma non ultimo il rapporto con i cartellini e le squalifiche. A suggellare i negativi quattro mesi di Johnsen certamente le assenze nelle partite chiave della stagione. Giunto da Venezia da diffidato, allo Zini si è presentato con un rosso diretto che gli è costato la squalifica per lo 0-0 di Ascoli; meno di un mese dopo lascia ancora i suoi compagni in dieci per un’ingenuità a Modena. Per fortuna la Cremo vince lo stesso allo scadere con Bianchetti, ma per Johnsen le giornate di squalifica sono due. Rimasto diffidato, il 20 aprile a Catanzaro al minuto 79 trova il giallo che gli fa saltare la sfida di Venezia (sua ex squadra). Ed era un po’ che lo cercava. Aveva già saltato la partita col Como, anch’essa fondamentale per il cammino grigiorosso. Chiude con appena 30 minuti a Catanzaro nei playoff, poi l’affaticamento che non gli permetterà, ancora una volta, di giocare contro il Venezia, da cui era arrivato il 1° febbraio.

IL RILANCIO – Era già l’opinione di tutti, anche da Venezia è arrivata la conferma: «Johnsen fa tutto bene e sarebbe giocatore da Serie A, se non fosse per il fatto che non sappia calciare in porta». Hai detto poco, per un attaccante! Meglio mettersi alle spalle questi mesi in grigiorosso alla svelta per rilanciarsi in vista della nuova stagione, da condividere ancora con mister Stroppa. Già che non debba più affrontare il Venezia, è un buon punto di partenza. Johnsen dovrà essere posto al centro del progetto: 26 anni, conta già oltre 100 presenze in B tra stagione regolare e playoff. Al tecnico di Mulazzano il compito di trovargli una posizione in campo strategica e di insegnargli a calciare meglio in porta. Per il resto, sa già muoversi molto bene da solo.

Redazione

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