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Cremonese, la linea verde comincia da Stückler?
Cremonese, la linea verde comincia da Stückler?

David Stückler potrebbe essere l’attaccante del futuro della Cremonese, ma il mercato bussa alla porta e bisognerà resistere

Sono due le cose che Simone Giacchetta ha dichiarato nel recente passato e che lasciano intuire il trend che la Cremonese dovrà intraprendere: “Dobbiamo dare una rinfrescata alla rosa, soprattutto in attacco” e “è arrivato il momento che la Cremo lanci i suoi giovani anziché quelli altrui”. Facendo ‘2+2’, dunque, chi meglio di David Stuckler non può vestire i panni del famoso ‘4’? L’attaccante danese è reduce da una stagione da record in cui ha segnato 31 gol in 30 partite, che fanno il paio con i 17 in 28 della precedente stagione. Che però era la prima dal suo arrivo, segno che forse doveva ancora adattarsi al cambio drastico di vita. E dato il risultato della seconda diremmo che l’ambientamento è proseguito a gonfie vele.

FUTURO – Di certo, con la Primavera non giocherà più perché è pronto per il grande salto sia per i sopraccitati risultati sia per raggiunti limiti di età (a ottobre ne farà 20). Su di lui, ovviamente, si sono buttate molte società blasonate, ma se la società di Via Postumia deve essere in grado anche di resistere e non farsi ingolosire per mantenere fede alla promessa e alla necessità formare calciatori in casa propria. D’altronde, se questo discorso non vale per il bomber della Primavera con numeri del genere (e anche Della Rovere ovviamente), per chi può valere?

RINNOVO GENERAZIONALE – Al momento, Frank Tsadjout è l’unico che sembra sicuro di rimanere. Coda rientrerà al Genoa e poi si vedrà se provare a riprenderlo o meno, Ciofani è in scadenza, Okereke non sembra voler sposare la causa in Serie B e Afena è palesemente fuori dal progetto. E in un modulo che prevede una sola punta di ruolo, il classe 2004 avrebbe solo da imparare, senza pressioni, da Frank e dal centravanti titolare che verrà. Ovviamente, sempre che Stroppa in ritiro lo reputi all’altezza.

LISTE – Inoltre, c’è da fare anche un altro discorso. Ovvero che, qualora si riuscisse ad andare in Serie A, almeno un giocatore cresciuto nel proprio settore giovanile (ovvero per 3 anni dai 15 ai 21), ti serve se non vuoi andare avanti a cercarne di altri. Come successo due anni fa, appunto.

Nicolò Casali

Redattore

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