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Cremonese, ormai non è solo sfortuna
Cremonese, ormai non è solo sfortuna

Due sconfitte in cui la Cremonese tira tanto, ma non trova la porta (o la trova poco). Non può essere solo sfortuna, e conta tanto l’aspetto mentale

La partita che la Cremonese ha disputato a Pasquetta contro la FeralpiSalò sembrava l’esatta prosecuzione del match perso a Bolzano due settimane prima. Come se la pausa non ci fosse stata, come se la pausa non avesse suggerito nuove opportunità per essere più incisivi. Se al Druso avevamo dipinto una Cremonese sfortunata per il palo, la traversa, il gol annullato di centimetri a Coda, contro la FeralpiSalò non si può ancora ricadere negli stessi giudizi. Questo perché la Cremo di Stroppa anche in altre circostanze ha faticato a trovare la via del gol. Una squadra costruita con un tasso tecnico così elevato non può permettersi appena 40 gol in 31 partite: è il settimo attacco del torneo, insieme al Pisa.

QUALITÀ DA EDUCARE – Soprattutto, non può farlo se la squadra vuole conquistare la promozione diretta in Serie A. Se Coda sbaglia nel finale con il Feralpi un gol da un metro a porta sguarnita, non è di certo solo sfortuna. Non è solo “porta stregata”. Bisogna fare di più, bisogna essere più bravi nell’ultimo passaggio e al momento del tiro. Quante volte vediamo gli esterni, le mezzali e le punte cincischiare con la palla tra i piedi e permettere di conseguenza agli avversari di rimettersi in ordine e respingere ogni tentativo offensivo? Quanti tiri vediamo con pallone che finisce sulle tribune? La qualità dei calciatori è indubbia, ma è necessario educarla e sprigionarla nei momenti opportuni. Non alla rinfusa e solo in un finale di partita in cui sei, inaspettatamente, finito in svantaggio.

L’ASPETTO NERVOSO – Quando Stroppa dice che tutto questo si migliora soltanto col lavoro, è la verità. Di sicuro però, all’aspetto puramente tecnico-tattico, occorre aggiungere quello mentale: la voglia di andare a prendere il massimo risultato possibile. Tasto su cui ha premuto anche Zaffaroni, mister avversario: «La classifica dice che le squadre sono lontane tra loro, ma quando inizi la partita è l’aspetto nervoso a fare spesso la differenza». Eppure la Cremo, avendo saputo della sconfitta del Venezia, avrebbe dovuto “spaccare il mondo”. Purtroppo è andata, basta recriminare. Ora, dopo zero gol fatti nelle ultime due giornate, dalla Cremonese ci aspettiamo tutt’altro venerdì al San Nicola di Bari. Contro un’altra squadra con cui hai perso all’andata. Cremo, avrai abbastanza voglia di vincere?

Andrea Ferrari

Caporedattore, Content Manager e Social Media Manager

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