È terminato il calciomercato e la Cremonese ha cambiato ben 22 uomini per attrezzare la squadra alla ricerca della salvezza
Dopo tre mesi di trattative e quattro partite di campionato è finalmente terminato il calciomercato, anche per la Cremonese. Una sessione fittissima, in cui Giacchetta e Braida hanno lavorato senza sosta per dare ad Alvini una squadra competitiva, in grado di raggiungere la salvezza. Un obiettivo sicuramente complicato, ma la società ha fatto il massimo per adeguare il parco giocatori.
PORTIERI, voto 7
In organico: Carnesecchi, Ciezkowski, RADU, SARO, Sarr (quest’ultimo fuori rosa)
L’obiettivo per la porta è chiaro fin dall’inizio: Braida spinge per Radu che arriva già a luglio. Un colpo importante, che al netto dell’errore di Firenze si è già dimostrato un portiere esplosivo tra i pali, quello che serve a una squadra neopromossa che tenderà a ricevere molti tiri. Last minute si concretizza anche il ritorno di Carnesecchi, che probabilmente tornerà disponibile solo dopo la sosta per il Mondiale. Alvini si ritrova con due numeri 1 di assoluto valore.
DIFESA, voto 7
In rosa: AIWU, Baez, Bianchetti, CHIRICHES, GHIGLIONE, HENDRY, LOCHOSHVILI, NDIAYE, QUAGLIATA, Sernicola, Valeri, VASQUEZ
Anche la difesa della Cremonese viene rivoluzionata dal mercato: sono ben sette gli arrivi, otto se si considera anche il rientro di Sernicola. Braida e Giacchetta mettono a disposizione di Alvini due uomini per ruolo, tutti di livello. È stato ottimo l’esordio di Lochoshvili, che sembra ormai il titolare sul centrosinistra, dove Vasquez ha avuto qualche passaggio a vuoto. Aiwu dall’altra parte è sembrato ancora un po’ acerbo (d’altronde è un classe 2000), tanto che la società si è cautelata con l’arrivo dello scozzese Jack Hendry, difensore esperto con presenze in nazionale e in Champions League. Qualche dubbio in più al centro, dove la scelta di Chiriches non ha convinto fino in fondo. Il centrale rumeno è una sicurezza e ha qualità ma non sembra adatto al gioco di Alvini che lo costringe a lasciarsi molti metri di campo alle spalle. La conferma di Bianchetti è un’assicurazione importante, visto che il capitano ha giocato in mezzo contro Torino e Inter sfoderando prestazioni di livello. A sinistra Quagliata è l’innesto perfetto per dare il cambio a Valeri: è giovane e vuole imporsi in patria dopo le esperienze all’estero. A destra invece emerge qualche dubbio in più. Ghiglione è solido ma non ha il cambio di passo per ribaltare l’azione come servirebbe a una neopromossa, Baez ha bisogno di tempo per adattarsi alla categoria, così come Sernicola che tuttavia può essere impiegato anche in altri ruoli.
CENTROCAMPO, voto 6
In rosa: Acella, ASCACIBAR, Castagnetti, ESCALANTE, MEITÉ, MILANESE, PICKEL
Tanti volti nuovi anche a centrocampo per la Cremonese, che ha visto partire diversi protagonisti della promozione. In mezzo è rimasto solo Castagnetti, assente nelle prime partite per infortunio ma pronto a lottare per una maglia da titolare. Il miglior innesto per ora sembra quello di Pickel, gran fisico e gran corsa. Ascacibar ed Escalante, passo rapido e cervello fino, hanno alternato discrete prestazioni a diversi errori tra Firenze e Milano. Forse per questo last minute è arrivato anche Meité, centrocampista di assoluto valore ed esperienza che sicuramente aiuterà ad alzare il livello del reparto. Il voto non può tuttavia superare la sufficienza. Il livello degli acquisti non si discute, le caratteristiche sì: manca un giocatore di qualità che riesca a verticalizzare e servire le punte con palloni puliti. Avete detto Fagioli? Bravi, non siete gli unici.
ATTACCO, voto 6.5
In rosa: AFENA GYAN, Buonaiuto, Ciofani, DESSERS, OKEREKE, TSADJOUT, Zanimacchia
Il voto in questo caso è una banale media tra la trequarti (5.5) e l’attacco (7.5). Nel 3-4-1-2 di Alvini il trequartista è un ruolo di fondamentale importanza. Se la conferma di Buonaiuto è una bella intuizione, vista la sua capacità di incidere a gara in corso, va affrontato il discorso-Zanimacchia. Quello dell’ex Juve è un acquisto di valore e di prospettiva perché arrivato a titolo definitivo. Sembra tuttavia che il suo arrivo sia stato dettato più dalla voglia (comprensibile) di riaverlo in rosa che da ragioni tattiche, visto che lo scorso anno ha dato il meglio in fascia. Non si può pretendere che i due mesi estivi lo rendano pronto ad affrontare il cambio di ruolo e il salto di categoria. Sarebbe stato il caso di affiancargli un giocatore più esperto che non gli mettesse fretta nella transizione. Discorso diverso per l’attacco, dove sono arrivati giocatori di spessore: Dessers, nonostante due prestazioni non brillantissime, è un lusso per una neopromossa. Okereke si sta confermando un colpo azzeccato, Tsadjout e Afena Gyan sono tutti da scoprire e portano brillantezza. Non dimentichiamo Ciofani: magari giocherà pochi minuti, ma scommettiamo che in un modo o nell’altro troverà il modo per lasciare il segno.