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Il ds della Cremonese Giacchetta ha partecipato alla cena organizzata da MEDeA, raccontando la propria lotta contro la malattia
Venerdì 13 settembre si è tenuta la ‘’Serata dei Cinquecento’’ per celebrare il ventesimo anniversario della Onlus MEDeA, associazione che sostiene con iniziative l’assistenza i malati oncologici. Tra i vari ospiti presenti alla cena presso il campus Santa Monica dell’Università Cattolica, è intervenuto anche Simone Giacchetta. Il direttore sportivo della Cremonese ha raccontato l’esperienza con la malattia, lanciando un commovente messaggio di speranza a tutti coloro che stanno vivendo la medesima situazione.
Queste sono state le sue parole: «Tre anni dopo aver chiuso una carriera di oltre vent’anni da calciatore senza gravi infortuni mi è stato diagnosticato un ospite indesiderato alla colonna vertebrale. Le aspettative non erano positive, anzi: in quel momento, la mia vita è cambiata. Quando si è atleti professionisti ci si sente super uomini, si viaggia su binari velocissimi e io invece all’improvviso mi sono ritrovato come dentro ad un film. La malattia sembra difficile da curare, ma è proprio in quei momenti che dentro di sé scatta qualcosa: da una parte la continua competizione che si vive da sportivi ha aiutato, dall’altra l’essere padre di due figli piccoli mi ha dato la possibilità di combattere ancora. Ho avuto la fortuna di trovarmi nelle mani giuste e trovato la forza di dare per primo forza agli altri: la partita è durata tanto tempo, ma oggi sono qui e voglio dare la mia testimonianza perché credo che essere positivi e circondare il malato di gioia sia fondamentale per reagire a questo ospite indesiderato».
Al termine dell’intervento Giacchetta ha donato un pallone della Serie B autografato dai calciatori grigiorossi e la maglia del capitano Matteo Bianchetti. Gli omaggi saranno venduti all’asta e il ricavato sarà devoluto all’associazione MEDeA.