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Serie B, diritti tv: nuova strategia per limitare i danni
Serie B, diritti tv: nuova strategia per limitare i danni

Ascolti in aumento, ma trattative in stallo: l’idea è un’offerta strutturata “per prodotto” e non più “per piattaforma”

La Serie B è un campionato in rampa di lancio ormai da qualche anno. Il livello d’intrattenimento è sempre stato top, ma recentemente anche il tasso tecnico si è alzato: squadre e giocatori più blasonati aiutano in questo senso. Ma nonostante gli ascolti in costante aumento (23,57 milioni lo scorso anno), nessun broadcaster se la sente di investire, quantomeno non come prima. Difatti, Sky e Dazn sono gli unici interessati, ma alla prima scadenza di fine maggio per il triennio 2024-27 nessuna offerta è stata presentata. Secondo il presidente Mauro Balata, la causa è il moltiplicarsi delle competizioni ai massimi livelli (nuova Champions e Mondiale per club). Nell’assemblea di Lega andata in scena ieri, mercoledì 19 giugno, oltre a rivelare la data di presentazione del calendario 24-25, è stata strutturata un’offerta finale per spingere gli investitori a comprare: i diritti verrebbero venduti “per prodotto” e non più “per piattaforma”, con un valore minimo inderogabile di 16 milioni. Ciò significa che se prima Sky doveva acquistare separatamente i diritti per Now Tv, il suo servizio di streaming, ora potrà farlo acquistando il prodotto una sola volta. Dunque, ai 32 milioni di Sky e Dazn ne vanno aggiunti circa 8 tra estero e locali pubblici, per un totale di 40. Non molto meno di quanto incassato nello scorso triennio.

Michele Iondini

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