Sernicola dopo Cremonese-Reggiana 0-2: «Manca furore agonistico, peccato perché arrivavamo da due partite all’altezza della nostra rosa»
Al termine di Cremonese-Reggiana 0-2, partita valida per la sedicesima giornata del campionato di Serie B 2024-2025, ha parlato in conferenza stampa l’esterno grigiorosso Leonardo Sernicola. Ecco le parole rilasciate al completo ai giornalisti presenti.
Si fatica a inanellare una serie positiva lunga. Capitano partite così, spesso, con tanti errori.
«Ci dispiace per la prestazione, poi per il risultato. Venivano da due partite all’altezza della rosa che abbiamo, della squadra che siamo. C’è da lavorare su ogni aspetto, è mancato qualcosa a livello mentale. La voglia e la cattiveria di conquistare la palla e arrivare al risultato. Prima cosa: non dobbiamo prendere gol. Poi, davanti, qualcosa riusciamo a inventarci».
Se la Cremonese sfida squadre che pressano alte, fa molta fatica. Persiste questa situazione.
«È il mister che decide, noi siamo tutti a disposizione. Per la prima cosa, il mister ci bacchetta in settimana e in partita. Le seconde palle ti fanno vincere, dobbiamo lavorare su questo. Bisogna fare anche i complimenti alla Reggiana per il ritmo molto elevato che ha tenuto. Noi lavoriamo su noi stessi.».
È già la sesta sconfitta in campionato e sono tante per una squadra che lotta per i vertici. Cosa manca, davvero, a questa squadra per dare continuità di risultati e anche di prestazioni?
«Dobbiamo avere il concetto di non subire gol, perché poi davanti qualcosa crei. Oggi è mancato il furore agonistico, davanti servono voglia, cattiveria, determinazione. Non è ammissibile che la Reggiana abbia più voglia di noi. Serve arrivare alla partita con voglia di combattere per raggiungere il risultato».
Dopo un momento di flessione, sei tornato ai tuoi standard. Come ti senti?
«Mi sento bene, conosco bene le richieste del mister. Mi metto a completa disposizione, lavoro tanto. Mi metto a disposizione sia a destra che a sinistra, però bisogna pensare ad aiutarci a vicenda e compattarci. Più che il singolo, conta il gruppo».
Fonte: dal nostro inviato allo Stadio Zini Andrea Ferrari
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